L’impatto ambientale della mobilità aziendale: come misurare e ridurre le emissioni

Gli spostamenti legati all’attività aziendale possono costituire una fonte rilevante di emissioni di gas serra: il pendolarismo dei dipendenti, le trasferte di lavoro e l’uso di veicoli aziendali possono infatti incidere in maniera significativa sulla carbon footprint complessiva di un’organizzazione, sia in termini di emissioni dirette sia indirette.

Per questo motivo, misurare e monitorare l’impatto della mobilità aziendale è fondamentale per individuare le aree più critiche e definire strategie efficaci volte a ridurre le emissioni e l’impatto ambientale.


Perché misurare le emissioni?   

Oggi il tema della mobilità è considerato un elemento chiave nella rendicontazione di sostenibilità aziendale. La direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) richiede alle aziende sopra determinate soglie di dimensioni di redigere un report di sostenibilità, includendo anche l’impatto ambientale della mobilità. 

Anche le aziende non soggette agli obblighi della CSRD possono misurare le emissioni di mobilità per comprendere meglio l’impatto ambientale dei propri spostamenti e individuare strategie efficaci per ridurlo. Questo approccio consente di rendere la mobilità aziendale più sostenibile e di rafforzare la reputazione dell’azienda verso clienti, partner e comunità. 


Come misurare le emissioni legate alla mobilità aziendale?

Il calcolo delle emissioni consiste nel convertire dati relativi all’attività aziendale, come consumi energetici o chilometraggi, in tonnellate di CO₂ equivalente.

Per garantire coerenza e affidabilità dei dati, è consigliabile seguire standard internazionali per la quantificazione delle emissioni. Tra i più diffusi ci sono il GHG Protocol e la ISO 14064-1.

Le principali informazioni che servono a calcolare le emissioni includono:

  • la tipologia di trasporto utilizzato (auto, treno, aereo, trasporto pubblico, ecc.);
  • le caratteristiche dei veicoli (alimentazione, classe di efficienza, modello);
  • i chilometri percorsi, i numeri di viaggi o le ore di utilizzo;
  • i consumi di carburante o di energia elettrica per la ricarica.

Il metodo di calcolo scelto determina i dati da raccogliere, indicando quali informazioni sono necessarie per effettuare le misurazioni.  Quando sono disponibili i consumi di carburante o di energia è possibile ottenere misurazioni più accurate. In assenza di queste informazioni, si può stimare l’impatto utilizzando le distanze percorse e le caratteristiche dei mezzi impiegati, ottenendo comunque risultati coerenti con gli standard di rendicontazione. 


Quali strumenti utilizzare per raccogliere i dati?

La raccolta dei dati può avvenire in diversi modi, a seconda delle risorse disponibili in azienda. Alcuni esempi sono l’uso di carte carburante e ricevute di rifornimento, i dati provenienti dai sistemi telematici installati sui veicoli, le registrazioni dei chilometri percorsi, i report di viaggio di compagnie aeree o ferroviarie e le indagini interne sulle abitudini di spostamento dei dipendenti. Non esiste un metodo unico: l’importante è adottare soluzioni coerenti con gli standard di rendicontazione.

Strumenti digitali come i software di fleet management o di travel management possono inoltre aiutare a integrare e monitorare queste informazioni in modo continuativo, garantendo dati più accurati e facilmente verificabili.


Quali azioni possono rendere la mobilità aziendale più sostenibile?

La misurazione e il monitoraggio delle emissioni non servono solo a determinare l’impatto ambientale di un’azienda. Forniscono informazioni preziose per individuare aree di miglioramento e guidare la scelta delle soluzioni più efficaci per ridurre le emissioni.

Le aziende hanno a disposizione diverse azioni per promuovere una mobilità più sostenibile. Tra queste:

  • incentivare il lavoro ibrido e lo smart working: ridurre il numero di giorni in ufficio permette di diminuire gli spostamenti quotidiani dei dipendenti, contribuendo a ridurre traffico ed emissioni;
  • promuovere il trasporto pubblico: inserire il rimborso di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico nei piani di welfare aziendale riduce il ricorso ai mezzi privati;
  • rinnovare la flotta aziendale con veicoli meno inquinanti:  sostituire veicoli vecchi con auto ibride o elettriche riduce le emissioni dirette e permette di usufruire di incentivi pubblici come l'Ecobonus;
  • installare infrastrutture per la ciclomobilità: parcheggi e altre strutture dedicate incentivano l’uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti.


Come possiamo supportare la tua azienda

La gestione della mobilità rappresenta un aspetto cruciale all’interno di una strategia più ampia di sostenibilità aziendale. Con Kyklos Carbon supportiamo le aziende nel comprendere il proprio impatto ambientale e nel definire un percorso concreto di miglioramento.

Ci occupiamo del calcolo della carbon footprint, della redazione del report di sostenibilità, con l’obiettivo non solo di ridurre le emissioni, ma anche di rendere la tua azienda consapevole dei propri impatti e in grado di gestirli efficacemente. 

Contattaci per scoprire come rendere la tua azienda più sostenibile.

Laetitia Dayras 24 settembre 2025
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